Cinque storie che cambieranno la vostra percezione sull'impatto pesca
Una sanguinosa mattanza può essere più sostenibile della pesca commerciale. E quando il mare cambia, c'è chi pesca mattoni per sopravvivere.
In una estate calda, segnata da incendi, ghiacciai che si sfaldano, fiumi che si prosciugano, e record di temperatute in tutta Europa, compresa la mite Inghilterra, rischiamo di dimenticarci degli Oceani e dei mari. Anche il mare sta cambiando, e continua ad essere impoverito dei suoi abitanti, dai cetacei, ai pesci, al plancton. Cambiano però anche la nostra percezione e la nostra conoscenza delle risorse marine. In questa newsletter vi presentiamo dei problemi, ma anche delle storie di resilienza, di adattamento ai cambiamenti ambientali dalle coste agli oceani più profondi, dal Bangladesh alle isole Far Øer . Abbiamo selezionato alcuni contributi di RADAR al problema della pesca, che se letti attentamente vi aiuteranno a fare scelte consapevoli anche al mercato sotto casa. Buona lettura, buona visione dei reportage fotografici e, soprattutto, buona prosecuzione di questa estate anomala. Sperando che questa anomalia serva da spunto per fare le giuste scelte per il futuro nostro e dei nostri mari.
Jacopo Pasotti
PERCHÉ LA MATTANZA DI CETACEI DELLE FÆR ØER È PIÙ
SOSTENIBILE DELLA PESCA COMMERCIALE
Testi di Sara Moraca
Proprio quest’anno, le Far Øer hanno finalmente introdotto un limite al numero di cetacei cacciati. In questa storia vi spieghiamo però perché, nonostante l’impatto emotivo che genera all’estero, i dati sulla storica Grind mostrano che questa pratica rientra nei parametri della pesca sostenibile. Secondo i faroesi, è una tradizione incompresa e un’alternativa ai modelli occidentali di consumo.
108 globicefali (o balene pilota) vengono spiaggiati e uccisi a Tórshavn, Isole Fær Øer, il 23 luglio 2010. Foto di Kasper Solberg.
PREDATORI O PREDE? IL CONSUMO DI SQUALI IN ITALIA
Testi di Alfonso Lucifredi, foto di Federico Borella
L’Italia è uno dei paesi al mondo in cui i si consuma più carne di squalo. Ma le ripercussioni sull’ecosistema marino potrebbero essere gravi.
PER UN PUGNO DI GAMBERI
Testi e foto di Elisabetta Zavoli
L'Indonesia ospita gran parte delle foreste di mangrovie mondiali, ma questi ecosistemi stanno sparendo a causa del crescente mercato dell'acquacoltura che porta i gamberetti sulle nostre tavole.
Il pugno del pescatore-allevatore Kasrudin, 38 anni, stringe alcuni gamberetti della specie Penaeus Vannamei, appena pescati dal suo lago costiero salmastro nel villaggio di Sawah Luhur. Mentre fino a una ventina di anni fa i gamberi erano un prodotto di nicchia, oggi l’enorme disponibilità di gamberetti tropicali a basso costo provenienti dall’acquacoltura ne ha fortemente spinto il consumo e di conseguenza la produzione. Banten, Java, Indonesia, 2016.
SCELTE CONSAPEVOLI PER UNA PESCA SOSTENIBILE
Testi di Saša Raicevich
Come possiamo essere certi di consumare pesce in modo sostenibile? I consigli di Saša Raicevich, esperto di conservazione e di uso sostenibile delle risorse marine dell’ISPRA.
LA DONNA CHE PESCA MATTONI
Testi di Jacopo Pasotti, foto di Andrea Frazzetta
Le coste del Bangladesh stanno sprofondando nell'Oceano Indiano, ma Komola Begum ha imparato ad adattarsi, inventando una nuova professione.
La raccolta dei mattoni è spesso un affare di famiglia. Komola Begum cerca mattoni nelle pozze d’acqua insieme alla figlia Nar-un-Nabi, al figlio Bellal e a un’altra parente.
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