Cosa abbiamo imparato sulla crisi idrica che ha colpito l'Italia
La siccità di questi mesi è stata un evento record, ma in linea con gli scenari sul cambiamento climatico. Ecco le nuove strategie che dovremo adottare per affrontare il problema
La siccità che ha colpito l’Italia tra la fine del 2021 e per tutto il 2022 ha fatto segnare nuovi record e causato una grave crisi idrica. Mancanza di precipitazioni, aumento delle temperature medie e delle ondate di calore persistenti, hanno colpito la maggior parte dei bacini idrici, in particolare al Nord e al Centro, mostrando letti di fiumi asciutti, livelli dei laghi al di sotto delle medie e campagne assetate.
Il nostro è un Paese ricco di precipitazioni, tanto che le medie superano quelle europee. Nonostante ciò, perdiamo in distribuzione circa il 42% dell’acqua.
Per affrontare l’aumento di intensità e frequenza degli eventi estremi è necessario adottare un nuovo approccio nella gestione delle risorse idriche, riducendo gli sprechi. Non solo grandi invasi: anche ricarica delle falde, recupero delle acque reflue e infine, la desalinizzazione dell’acqua marina, sono strumenti utili e già testati in altri Paesi per stoccare l’acqua e metterla a disposizione dei cittadini, dell’agricoltura e dell’industria.
Per cercare di capire il problema - e le soluzioni - siamo partiti dai dati: ad esempio, già in inverno il Po era a secco. Ne ha scritto per noi Rudi Bressa, con le illustrazioni di Carlotta Amantini.
Nel nostro radar
🦀 In queste settimane si parla tanto del granchio blu e dei danni che sta causando agli ecosistemi del Mediterraneo. Ma c’è un altro crostaceo che sta portando grossi problemi: si tratta del granchio reale, introdotto negli anni '60 nel Mare di Barents dall’Unione Sovietica e che sta mettendo a rischio le specie - e l’economia ittica - della regione.
🗾 Negli scorsi giorni è cominciato il rilascio nell’Oceano Pacifico delle acque di raffreddamento della centrale nucleare di Fukushima.
Lo smantellamento e la bonifica della circostante zona di esclusione procedono – più o meno – come da progetto. Ma le conseguenze nel lungo termine per le popolazioni, umana e animale, così come per l’ambiente, rimangono un’incognita.
🐍 Che li si trovi affascinanti o che li si tema profondamente, è meglio essere in grado di distinguere i serpenti e sapere come comportarsi nel caso in cui se ne incontri uno. Abbiamo scritto una guida con tutto quello che c’è da sapere.