I temi della COP26, visti da un'altra prospettiva
Dieci articoli selezionati per voi, storie e approfondimenti per prospettive diverse su cosa si sta parlando a Glasgow.
In questo primo anno, noi di RADAR ci siamo impegnati a raccontarti l’ambiente e il clima che cambia, senza paura della complessità e senza perdere d’occhio le soluzioni e le storie locali. E lo abbiamo fatto senza né pubblicità né paywall. Se anche tu vuoi essere parte di questo nuovo modo di fare giornalismo puoi sostenerci, magari offrendoci un caffè virtuale.
La COP26, la 26sima Conferenza delle Parti in cui si negozia sulle azioni da prendere (o da procrastinare, in certi casi) per cercare di limitare il riscaldamento globale, occupa molto spazio sui quotidiani e nei social. Noi di RADAR durante questo primo anno di vita abbiamo sondato, abbiamo viaggiato, abbiamo incontrato, parlato e invitato a parlare persone che possono offrirci una visione approfondita, magari inattesa, dell’ambiente di cui siamo parte e delle risorse naturali. A Glasgow si parla di foreste, e noi abbiamo incontrato chi si è impegnato (anche a rischio della propria vita) per proteggerle. Si parla di vulnerabilità, e noi abbiamo incontrato chi è vulnerabile sulle coste del Bangladesh. Si parla delle risorse idriche, e noi abbiamo chiesto ad una esperta quale sarà il futuro della neve sulle nostre Alpi. Vi riproponiamo alcuni di questi lavori, per mostrarvi l’impatto che potrà avere Glasgow attraverso una lente diversa.
Jacopo Pasotti, Senior Editor
LE FORESTE FERITE DELL’INDONESIA
Testo di Alfonso Lucifredi – Fotografie di Paolo Petrignani
Nelle terre del Kalimantan, il Borneo indonesiano, la deforestazione non è rallentata con l’arrivo della pandemia. Anzi, la situazione sembra essere addirittura peggiorata. Ma una speranza per la foresta arriva da alcune coraggiose comunità locali.
NOI, CHE PROTEGGIAMO LA FORESTA
Testo di Rudi Putra
Rudi Putra, biologo, attivista indonesiano e vincitore del premio Goldman per l’Ambiente nel 2014, si racconta e spiega come sta cambiando la mentalità degli abitanti di Sumatra (perfino dei proprietari di piantagioni di olio di palma) nei confronti delle foreste dell’isola indonesiana.
PER UN PUGNO DI GAMBERI
Testo e fotografie di Elisabetta Zavoli
L’Indonesia ospita circa un quarto di tutte le foreste di mangrovie del mondo, ma negli ultimi 30 anni dalle coste del paese sono spariti oltre 1 milione di ettari di mangrovie. Il 52% della deforestazione delle mangrovie indonesiane è dovuto alla rivoluzione blu: il boom dell’acquacoltura, specialmente dei gamberetti tropicali a basso costo che vengono venduti principalmente nei mercati europei e statunitensi.
PIANTARE ALBERI NON CI SALVERÀ, CREARE ECOSISTEMI (FORSE) SÌ
Testo di Lorenzo Rossi e Giorgio Vacchiano. Fotografie di Giorgio Vacchiano
I benefici del piantare alberi sono ormai riconosciuti. Ma limitarci a piantare molti alberi non ci salverà: occorre sapere cosa, dove e come piantare.
LA DONNA CHE PESCA MATTONI
Testo di Jacopo Pasotti. Fotografie di Andrea Frazzetta
Le coste del Bangladesh stanno sprofondando nell’Oceano Indiano, ma Komola Begum ha imparato ad adattarsi, inventando una nuova professione per adattarsi al cambiamento climatico.
COME I NOMADI DELLA MONGOLIA SI ADATTANO AI CAMBIAMENTI CLIMATICI
Di Jacopo Pasotti
Inverni più rigidi ed eventi estremi sempre più frequenti stanno mettendo a dura prova la sopravvivenza dei nomadi della Mongolia. Ma alcune famiglie stanno creando nuove comunità per affrontare il problema.
LA SFIDA DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO PER LA BIODIVERSITÀ
Di Emiliano Mori
Per far fronte alle temperature in aumento, specie animali e vegetali si spostano verso zone più fredde. Anche chi si occupa di tutela dell’ambiente deve adattarsi a queste nuove condizioni, a volte con scelte dolorose: per esempio, decidere su quali specie concentrare gli sforzi.
L’ONDA DEL CAMBIAMENTO
Testo di Matteo Fagotto e Anna Violato. Fotografie di Matilde Gattoni
L’innalzamento del livello dei mari e lo sfruttamento di spiagge e foreste di mangrovie stanno accelerando il processo di erosione delle coste dell’Africa Occidentale. Mettendo ancora più a rischio la sopravvivenza di comunità già vulnerabili.
SE L’OCEANO SI RISCALDA
Di Simona Simoncelli
Di cambiamento climatico sentiamo parlare da decenni, ma solo di recente la comunità scientifica si è concentrata sul riscaldamento anomalo dell’oceano. Come sta cambiando la temperatura degli oceani, e perché gli effetti saranno particolarmente forti sulle coste del Mediterraneo?
COME NEVE AL SOLE
Di Elisa Palazzi. Fotografie di Jacopo Pasotti
Il riscaldamento globale altera gli equilibri delle Alpi. Non sono solo i ghiacciai a soffrirne: anche la neve sta diminuendo, con conseguenze sugli ecosistemi e sulle attività umane, anche in pianura.
Segnalazioni del Radar
Life’s Edge - The Search for What it Means to Be Alive ( ed. Picador, Agosto 2021) di Carl Zimmer racconta l’epico viaggio dell’umanità alla ricerca di cosa significhi “essere vivente”. Ad alcuni potrebbe sembrare una “ovvietà”, in fondo abbiamo continuamente sotto gli occhi, altri esseri viventi: esseri umani (magari familiari, amici o vicini di casa) ed esseri viventi non umani (animali domestici, animali selvatici, vegetali…). Tuttavia, non esiste ancora una definizione completa ed univoca che che definisca il “vivente”.
Più si approfondisce la conoscenza dell’ecosistema terrestre e più ci si imbatte in zone grigie: cosa succede ad esempio se scendiamo nel piccolo, nel molto piccolo a livello di virus? oppure se ci muoviamo in ambienti estremi della Terra come le grandi profondità oceaniche? oppure se troviamo molecole di lipidi nei meteoriti precipitati sulla superficie terrestre? o anche solo se guardiamo dentro noi stessi, ai miliardi di cellule che ci compongono? Succede che troviamo “vite” che hanno solo certe caratteristiche in comune con gli altri esseri viventi.
Ma allora qual è la definizione universale di “vivente”? E, soprattutto, potrà mai esisterne una?
In un entusiasmante susseguirsi di brillanti scoperte scientifiche, di intuizioni geniali e di fallimenti, Zimmer ripercorre minuziosamente le pietre miliari delle scienze biologiche e degli uomini e delle donne che ne sono stati i protagonisti e le protagoniste, fino ai giorni nostri. Ogni passo che ha ampliato la nostra conoscenza della biologia, ha reso più incerto il confine che separa vivente da non-vivente, mostrandoci come il grande rebus della vita sia ancora tutto da decifrare.
Elisabetta Zavoli