La Newsletter di Radar #3
Questo mese il nostro Radar ha toccato quasi ogni continente, dal Centro America, all’Europa, l’Africa, e l’Asia. Tutto questo grazie al contributo di giornalisti e giornaliste, fotografi e fotografe, e videomaker appassionati, alla ricerca di storie che siano costruttive o perché presentano un problema poco rappresentati nei media tradizionali, o una soluzione. Cerchiamo proprio di andare a scavare dove i media tradizionali non riescono ad arrivare perché sono attratti dalle notizie che “tirano” nel momento. Anche per questo selezioniamo storie che potrebbero rimanere nell’ombra, storie e contenuti che il nostro Radar riesce però a captare, e che crediamo sia importante far conoscere.
Jacopo Pasotti, Senior editor.
Nel nostro Radar
Il Radar questo mese si è acceso su questioni sociali nei campi di zucchero in Nicaragua, con un lavoro del famoso fotografo Ed Kashi. Ci ha colpito invece vedere la rivoluzione verde in atto nel cuore dell’Himalaya, in Sikkim, di Matteo Fagotto e Matilde Gattoni.
Il nostro team editoriale ha però trovato anche una storia che riguarda l’olfatto, gli aromi antichi, e con la firma del nostro Gianluca Liva, ci siamo mossi tra erbari e pinacoteche alla ricerca della memoria olfattiva del passato in un progetto internazionale che è coordinato tra gli altri da Sara Tonelli della Fondazione Bruno Kessler. Per illustrare la storia la nostra fotografa Elisabetta Zavoli è andata alla ricerca delle tracce di aromi quasi estinti, e ha immortalato alcune realtà dove si conservano fragranze altrimenti destinate a scomparire.
Nei mari del Madagascar, le riserve di pesce stanno diminuendo, ma nascono alghicolture di comunità, gestite da pescatori e dalle donne. Il video di Jacopo Pasotti racconta questa storia.
Infine affrontiamo un tema all’ordine del giorno nei cosiddetti Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile: la dieta nell’Antropocene. Oggi nel mondo ci sono quasi 2 miliardi di adulti sovrappeso. Irene Campagna fa un resoconto sulla obesità a livello globale, che colpisce soprattutto i paesi a reddito medio e basso e gli strati più poveri della popolazione.
Scrutando oltre il Radar
Avete letto l'articolo di Gianluca Liva sui profumi del passato? Abbiamo tenuto un commento di Anna D’Errico, ricercatrice presso la Goethe Universität di Francoforte e autrice di un libro sull'olfatto (vedi sotto) per i nostri iscritti alla newsletter. D'Errico ci ha spiegato perché è impossibile ricreare alla perfezione un odore del passato. «È anche l’interpretazione di chi annusa che cambia. La nostra percezione di un odore è influenzata da fattori culturali, psicologici, sociologici, e anche dalle nostre aspettative. Un profumo considerato piacevole nella nostra società, potrebbe essere ritenuto sgradevole e fastidioso in altri contesti. Inoltre, anche le soglie di tolleranza agli odori possono cambiare, a seconda del contesto sociale. Sono tutti fattori che mutano nel tempo. Significa che la nostra risposta a un determinato odore, oggi è diversa da quella che sarebbe stata 50 o 200 anni fa». È davvero impossibile annusare i profumi del passato e provare le stesse, identiche, sensazioni di una volta. Non possiamo nemmeno affidarci ai ricettari antichi, spesso sprovvisti di indicazioni precise sulle quantità di componenti odorose di un profumo. «È un po’ come fare una torta!», ci ha raccontato Anna D’Errico, «senza conoscere le dosi di una ricetta, posso al massimo riprodurre qualcosa di simile. Quante cose possiamo fare in cucina con diverse dosi di due soli ingredienti: farina e uova? La stessa cosa è ricreare i profumi del passato. Le materie odorose mescolate in proporzioni diverse, forniscono risultati olfattivi diversi.»
La segnalazione di Radar
Questo mese su Radar abbiamo molto da vedere, ma anche parecchio da sentire con il naso, e quindi vi segnaliamo un libro tutto sull’olfatto. È un invito a capire come funziona questo nostro senso così raffinato e complesso e al tempo stesso istintivo ed emozionale: Il Senso Perfetto di Anna D'Errico, per Codice edizioni.