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In questo momento il nostro RADAR è acceso sul mare, sugli oceani. Sarà l’estate, sarà che quest’anno è cominciato il Decennio degli Oceani promosso dalle Nazioni Unite. Sarà che vivendo in una penisola circondata dal mare, la nostra attenzione per questo grande elemento liquido non poteva che essere elevata, molto elevata. Abbiamo dunque storie che ispirano, ma anche che preoccupano. E se ci seguirete nelle prossime settimane, avremo anche contenuti pratici, utili per voi, per fare scelte informate e quindi consapevoli sui prodotti che il mare ci dona.
Jacopo Pasotti, senior editor.
Nel nostro Radar
Ecco cosa trovate ora su RADAR.
Nell’estate del 2010 la motonave Berkan B entrò nel porto di Ravenna. Da allora non ne è più uscita, andando ad aggiungersi alla lunga lista di relitti abbandonati nei porti italiani. La questione del cimitero delle navi di Ravenna riaccende i riflettori su un problema complesso in cui si intrecciano problemi ambientali ma anche sociali. Ne ha scritto Gianluca Liva in un approfondimento con le immagini di Alessandro Mazza.
E poi c’è quello che accade sotto la superficie dell’acqua. Le foto interattive di Egidio Trainito ci mostrano come negli ultimi decenni sono cambiati i fondali del Mar Mediterraneo.
Tra le specie marine più colpite c’è anche la Pinna nobilis, il più grande bivalve del Mediterraneo ma che in meno di cinque anni è quasi scomparsa dai nostri mari. Ce lo racconta Alessandro Vitale con le immagini di Egidio Trainito.
Jacopo Pasotti ci porta invece a Panarea, dove la particolare acidità data dall’attività vulcanica sul fondale ci aiuta a capire come potrebbero essere gli oceani del futuro.
L’impoverimento degli ecosistemi non riguarda solo il mare: il video di Giacomo Radi e Federico Santini racconta la storia del bombice dispari, una falena i cui bruchi si nutrono di foglie e che possono devastare un intero bosco in pochi giorni. La presenza di questo insetto è correlata alle temperature e il cambiamento climatico potrebbe rendere questi eventi sempre più frequenti.
Chiude l’appuntamento mensile con Acacie, la rubrica curata da Maurizio Carucci, frontman degli Ex-Otago. Si chiacchiera di vino, di musica e del desiderio di evasione dalla nuova quotidianità dettata dalla pandemia.
Scrutando oltre il Radar
Per gli iscritti alla Newsletter, abbiamo contenuti extra.
Il caso della motonave Berkan B racchiude tutti gli elementi di complessità del fenomeno dell’abbandono delle navi e del loro equipaggio in un porto lontano da casa. L’International Maritime Organization (IMO) e l’International Labour Organization (ILM) sono le due agenzie specializzate delle Nazioni Unite che curano il database sull’abbandono dei marinai. Dal 2004 ad agosto 2020 sono stati ben 5.767 i marinai lasciati soli in terra straniera. Solo nel 2020, si erano verificati 31 casi di abbandono di navi che hanno riguardato 470 persone parte degli equipaggi.
Le navi abbandonate comportano anche problemi di sicurezza per i porti d’approdo, che talvolta portano a eventi catastrofici. È successo a Beirut - il 4 agosto 2020 - quando il porto è stato devastato da una violenta esplosione. A provocare la catastrofe sono state le 2.750 tonnellate di nitrato d'ammonio confiscate nel 2014 da parte del governo libanese da una nave abbandonata. Si trattava della Rhosus, le cui vicende sono state ripercorse da Ian Urbina in un articolo pubblicato in italiano da IRPI Media.
Infine, le navi abbandonate sono un problema per l’ambiente. La Berkan B a Ravenna ha riacceso il dibattito sulla questione, e questo anche grazie al lavoro di documentazione svolto dalla cittadinanza. Alcune persone, impegnate in queste attività, hanno fornito a RADAR alcune immagini indicative degli eventi che si sono svolti nel porto di Ravenna e che vi proponiamo in esclusiva per voi iscritti alla nostra newsletter.
1) Ottobre 2017. Sversamenti di idrocarburi della Berkan B durante le operazioni di demolizione lambiscono la prua della motonave abbandonata Orenburg Gazprom.
2) Berkan B, già spezzata durante le operazioni di demolizione iniziate alleggerendo la prua senza smontare il castello poppiero (dopo il 4 ottobre 2017). Si notano aloni iridescenti da oli/idrocarburi e alcune panne oleoassorbenti posizionate attorno alla nave, inefficaci.
3) Ottobre 2017. Prua della Berkan B e aloni iridescenti. Si notano due manichette che pescano dalle stive per scaricare in un pozzetto posto in banchina. Il sistema fognario della banchina scarica direttamente nel canale del Piomboni, ovvero quello dove era ormeggiata la Berkan B.
4) Poche settimane prima dell'affondamento; il cavo d'ormeggio a poppa è alla massima tensione. Si notano consistenti chiazze di idrocarburi esterni alle panne galleggianti antiquinamento, posizionate solo a luglio 2018. Foto del 10 febbraio 2019.
5) Il punto di legatura della seconda fila di panne antinquinamento posizionate alcune ore dopo l'affondamento, avvenuto il 5 marzo 2019. Evidenti le fuoriuscite di idrocarburi che si disperdono nelle acque del porto e della Pialassa dei Piomboni. La legatura verrà realizzata in modo migliore nei giorni seguenti, ma senza poter garantire permanentemente la tenuta. (foto di Francesca Santarella)
6) Marzo 2019. Punto di legatura alla banchina della seconda fila di panne nella zona della prua completamente affondata. Anche qui, segni evidenti di idrocarburi esterni alle panne.
Segnalazioni del Radar
Siamo felici di annunciare che i nostri Elisabetta Zavoli e Francesco Martinelli hanno vinto un importante Grant di EJN (Earth Journalism Network) dedicato al mare. Grazie ai fondi ottenuti avremo l'opportunità di documentare e raccontare un grande progetto di ricerca che si sta svolgendo in Adriatico da oltre un anno.
Per ora non vi sveliamo di più, ma presto ne sentirete parlare!Trent'anni (e più) di immersioni, sei edizioni, 2.240 fotografie a colori, 1.300 specie. È sbarcato nelle librerie il nuovo Atlante di flora e fauna del Mediterraneo (Il Castello Editore, 2021), libro imperdibile per gli appassionati di ambienti marini e pietra miliare anche per la formazione di subacquei e biologi.
In occasione della Giornata Mondiale degli Oceani di martedì 8 giugno ne abbiamo parlato con l'autore Egidio Trainito, fotografo e consulente esperto di fondali marini. Puoi riguardare la diretta a questo link.Basta piangersi addosso. Come immaginiamo un futuro sostenibile? Come possiamo raggiungerlo? Il solarpunk è un movimento che promuove una visione ottimista e progressista del futuro e copre numerosi ambiti. Uno di questi è la narrativa. Da pochi mesi è uscita la prima antologia solarpunk di racconti italiani curata da Franco Ricciardiello. Il titolo è Assalto al Sole (Delos Digital, 2020). Nei prossimi mesi ci occuperemo di solarpunk: ne conosceremo lo spirito d’iniziativa. Immagineremo un futuro, così come lo vogliamo per davvero.
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