Parliamo di energia nucleare?
In piena crisi energetica, riemerge ed infiamma la proposta di utilizzare l'energia nucleare come alternativa alla carenza di gas per la guerra in Ucraina, e come possibile fonte energetica pulita
C’è chi ne parla da decine di anni, chi ne parla da quando i Fridays for Future sono scesi in piazza insistendo per una azione più rapida, chi invece ne parla da quando i prezzi delle bollette sono cominciati a salire a causa della invasione russa della Ucraina. Molti di noi sapevano che le risorse fossili o per volontà o per forza di cose stanno raggiungendo la fine del loro cammino, che poi è la fine di un’epoca energetica per la nostra società. Mentre molti Paesi cominciavano a chiudere le centrali nucleari dietro ad una pressione popolare altri, come la Cina, stavano invece aggiungendo più nucleare al loro mix energetico. Comunque sia, il nucleare lo richiede una fetta di popolazione europea, mentre spaventa o non convince un’altra fetta di popolazione. A RADAR abbiamo proposto molte letture per offrirvi un angolo diverso o approfondito (o diverso e approfondito) sul tema del nucleare. Ecco quindi una selezione dei nostri contenuti sul nucleare.
Jacopo Pasotti, Senior Editor.
Perché è così difficile associare nucleare e ambiente
Testi di Silvia Kuna Ballero, Fotografie di Manuel Guastella.
Silvia Kuna Ballero, insegnante di fisica e comunicatrice scientifica ha da poco pubblicato un libro, Travolti da un Atomico Destino (Chiarelettere, 2022) proprio sul rapporto complesso tra società e energia nucleare. Nel suo approfondimento racconta il dibattito sul nucleare, un vero e propio scontro tribale tra visioni del mondo. Una visione condizionata da miti, ma anche da traumi, che, dice Silvia Kuna, impediscono un vero dibattito.
Scorie nucleari, guida ai depositi europei
Testi di Paolo Gangemi.
Abbiamo, almeno sulla carta, un anno per stabilire dove l’Italia stoccherà proprie le scorie nucleari. Non è certo una scelta facile, visto che serve un luogo estremamente sicuro per migliaia di anni! Paolo Gangemi, autore di molti e diversissimi libri di popular-science per Codice, Sironi e Scienzaexpress ha fatto un viaggio virtuale tra i depositi attualmente presenti sulla crosta terrestre e ha proposto una guida dei depositi nel mondo, per capire come sarà il nostro.
Scorie di casa nostra
Testi di Giancarlo Sturloni, Fotografie di Federica Landi.
“L’eredità dell’avventura atomica italiana è pesante: quasi centomila metri cubi di rifiuti radioattivi che, a distanza di 35 anni, aspettano ancora un luogo adatto dove riposare in pace”.
Con Giancarlo Sturloni, uno dei massimi esperti di comunicazione del rischio in Italia, il viaggio lo abbiamo fatto nel tempo e lo abbiamo portato nel nostro Paese. Accompagnato da fotografie storiche dell’archivio Sogin (la società pubblica responsabile del decommissioning degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi), Giancarlo Sturloni spiega la spinosa, complessa, tutt’ora non risolta questione di dove e come costruire un deposito permanente di scorie radioattive in Italia.
Futuro antico
Testi di Gianluca Liva, Illustrazioni di Daniela Germani.
Siamo sicuri che tra 1000 anni i figli dei nostri figli si ricorderanno dove sono celate tonnellate di combustibile nucleare esaurito ma ancora radioattivo? Dopo 1000 o 5000 anni un deposito nucleare potrà essere materia per archeologi. Gianluca Riva, accompagnato dalle illustrazioni di Daniela Germani, prova a spiegare come è stato concepito il deposito di rifiuti radioattivi di Onkalo, in Finlandia, progettato per durare la bellezza di 100.000 anni.
La vita dopo Černobyl’
Testi e fotografie di Quintina Valero.
Il progetto Life after Černobyl’ della fotografa spagnola, ospite di RADAR ritrae sia la zona di esclusione di un raggio di 30 km intorno alla centrale nucleare sia la regione di Narodyči, 50 chilometri a sud-ovest della famigerata centrale. Con una sensibilità non comune, Quintina Valero, ci conduce nelle luci e nelle case di chi oggi vive nelle vicinanze di Černobyl’. Dice Quintina Valero: “Queste fotografie sono una testimonianza delle vite di coloro che portano avanti l’eredità velenosa di Černobyl’”.
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