«Il medico aziendale ci disse che un’eventuale contaminazione non avrebbe comportato alcuna conseguenza per la salute. Sta di fatto che erano sostanze che non sarebbero dovute essere nel sangue e così hanno iniziato a farci le analisi a partire dal 2000. A ripensarci oggi, le cose sono due: o la dirigenza ha sottovalutato il rischio, oppure ha semplicemente deciso di ignorarlo. Nella seconda ipotesi, si tratterebbe di un comportamento criminale».
Oggi sappiamo che non è così: l’esposizione a PFAS può comportare alcune gravi conseguenze per la salute, come cancro e infertilità. I racconti degli operai che lavoravano alla Miteni dipingono un quadro che – con la consapevolezza ambientale di oggi – sembra appartenere a un passato fatto di incuria e superficialità. Li ha raccolti per noi Gianluca Liva, che con il fotografo Stefano Schirato è andato in Veneto: a cavallo tra le province di Padova, Vicenza e Verona i PFAS hanno contaminato un’area in cui risiedono 350.000 persone. Le sostanze si sono diffuse ormai ovunque: nell’aria, nell’acqua, nella terra e nel sangue. E sebbene le responsabilità siano accertate ormai da lungo tempo, le risposte continuano a mancare.
Per questo è importante tenere accesi i riflettori: in questi mesi abbiamo dedicato ampio spazio agli inquinanti eterni, e continueremo a farlo.
Grazie all’inchiesta giornalistica che ha portato alla realizzazione della prima mappa europea dell’inquinamento da PFAS sì è potuto accertare che la presenza di questi composti è molto più ampia e diffusa di quanto si pensasse: lo dimostrano anche i dati di una recente indagine di Greenpeace che ha rilevato la presenza di PFAS nel 35% dei campioni d’acqua potabili prelevati in Lombardia.
Due successi di cui andiamo molto fieri
Nelle ultime settimane sono successe due cose belle che ci riempiono di grande orgoglio.
Sono due prestigiosi riconoscimenti di cui andiamo molto fieri e che vogliamo condividere con voi: The Forever Pollution Project è stato nominato tra i finalisti del prestigioso Daphne Caruana Galizia Prize For Journalism, il premio conferito dal Parlamento Europeo al giornalismo d’eccellenza.
Ma non solo: l'inchiesta sui PFAS si è aggiudicata il secondo posto del Kevin Carmody Award for Outstanding Investigative Reporting. Il premio della Society of Environmental journalists è andato a Tim Luimes, Stéphane Horel, Tomas Vanheste, Sarah Pilz e Gianluca Liva che hanno denunciato oltre 17.000 siti contaminati da PFAS in tutta Europa.
Nel nostro Radar
☀️ A volte le cose vanno meglio di come immaginiamo. Come nel caso delle energie rinnovabili, che si stanno diffondendo molto più velocemente di quanto pensiamo. Ne ha scritto Anna Violato nell’ultima puntata di SOLAR.
⚡ Nei paesi artici le comunità stanno crescendo, e con loro la richiesta di energia. Oggi queste zone stanno sperimentando modi per produrre energia a basse emissioni. Lo racconta un articolo che abbiamo pubblicato in collaborazione con Polar Journal.
🌿 Ecco un problema di cui si parla poco: l’uso della plastica in agricoltura. È sempre più utilizzata per diversi scopi, ma è anche una fonte di microplastiche e viene riciclata poco. Alcuni materiali (antichi e nuovi), però, offrono delle alternative. Alessandra Biondi Bartolini ci spiega quali (illustrazione di Eliana Odelli).
🔥 La riscoperta delle conoscenze tramandate per secoli dalle popolazioni locali sta aiutando gli scienziati a identificare nuove specie animali e a comprenderne meglio certi comportamenti. Sapevate che alcune specie di uccelli sanno appiccare incendi per trarne vantaggio? Lorenzo Rossi ci porta alla scoperta dell’etnozoologia (illustrazione di Daniela Germani).
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