Più cibo con meno risorse: la sfida del presente
La popolazione aumenta ma le risorse del nostro Pianeta scarseggiano: per sfamare 8 miliardi di persone serve un cambio di strategia e di mentalità. Ma c'è già chi sta lavorando alle soluzioni
Dicono che senza una grande trasformazione di tutto il sistema alimentare il mondo non riuscirà a raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e neanche l'Accordo sul clima di Parigi. La produzione alimentare è uno dei settori più emissivi del Pianeta, ed è di gran lunga la causa principale della perdita di biodiversità, della distruzione degli ecosistemi terrestri, del consumo e dell’inquinamento di acqua dolce. Eppure senza cibo, per farla semplice, non vivremmo. La nostra fonte di vita è però anche il più grande killer del mondo, e questo a causa di una malnutrizione con le malattie croniche legate all'alimentazione che si stima siano responsabili di una decina di milioni di persone ogni anno. D’altra parte ci sono oltre 900 milioni di nostri simili che vivono in stato di sottronutrizione. La cifra di persone che patiscono la fame, paradossalmente, sembra che stia crescendo proprio a causa di conflitti armati, e del cambiamento climatico.
In sintesi, il nesso acqua-cibo-ambiente sono sempre più identificati come amplificatori dell'instabilità sociale. Ma, dicono, esistono casi e storie che dimostrano che qualcuno ha proposto soluzioni, spesso a valenza locale o regionale, per compiere se non una trasformazione globale, una locale, su piccola scala, talvolta dal basso.
In questa newsletter, che vi arriverà nella casella email proprio durante lo svolgimento della Cop27, vi proponiamo alcuni lavori, reportage, suggestioni che abbiamo pubblicato su RADAR. Per ricordarci che la transizione ecologica passa anche da quello che scegliamo di mettere sul piatto, o che possiamo permetterci di mettere sul piatto. Buona lettura.
Jacopo Pasotti, Senior Editor
L’insostenibile appetito della crescita demografica
Testi di Irene Campagna, illustrazioni di Michela Cavagna
Per sfamare una popolazione mondiale sempre più numerosa e urbana, si prevede che entro il 2050 la produzione di cibo dovrà aumentare del 70%. Una domanda difficile da soddisfare, anche per la mancanza di suolo da destinare agli allevamenti.
Produrre riso ovunque
Testi di Giulia Annovi, fotografia di Mauro Ujetto
La coltivazione del riso è a rischio in Italia per mancanza d’acqua; per diventare sostenibile dovrà necessariamente rinnovarsi, per questo una sperimentazione in campo sta cercando le prime risposte.
Il cibo del futuro si coltiva in una serra idroponica
Testi e fotografie di Francesco Pistilli
Nel cuore dell’Italia, in provincia di Rieti, si coltiva il cibo del futuro. Pomodori, insalata, basilico e ortaggi crescono senza uso di pesticidi o fertilizzanti, senza metalli e sono garantiti tutto l’anno.
Novel food, alla ricerca di nuovi gusti sostenibili
Testi di Alessandro Bergonzi, fotografie di Elisabetta Zavoli
Nel 2050 saremo più di 9 miliardi. Come produrremo cibo per tutti in modo sostenibile? Scienziati, chef e imprenditori stanno scommettendo sui novel food, per integrare la cucina italiana con nuovi ingredienti a impatto ridotto.
La svolta verde del Sikkim
Testi di Matteo Fagotto, fotografie di Matilde Gattinoni
In Sikkim l’amore verso il mondo naturale deriva dalla necessità, ma si è evoluto nel tempo in una vera e propria filosofia di vita. Nel 2016 questo è diventato il primo stato al mondo in cui le coltivazioni sono completamente biologiche; la rivoluzione biologica ha stimolato un’impennata del turismo verso queste terre inaccessibili, in cui coesistono diverse culture, lingue e religioni.
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